DODICI, OTTO, SETTE E NEANCHE UNO.
Bel titolo del cazzo, vero? Si potrebbe pensare che quest'assurdo uomo scrivente stia realmente dando i numeri. Ce lo siamo giocati? Si è perso in una marea di cifre senza senso? Ha preso una seria botta alla cabeza? Nulla di tutto questo. Il Prof è (purtroppo per l'umanità) vivo e vegeto.
Il titolo enigmatico si riferisce alla mostra su Caravaggio e i caravaggeschi europei, visitata dal Vostro sabato scorso a Milano, in quel di Palazzo Reale. Ad accompagnarlo due colleghi: Daniela e Gabriele, ai quali lo scrivente ha fatto superbamente da guida per i primi dieci minuti. Poi non sapeva più che cazzo dire... Ma eccovi di seguito le cause che hanno portato a tale titolo.
12 € necessari per entrare alla mostra, che comprendeva anche una rassegna di pittori anonimi. Peccato che non abbia capito chi cazzo fossero questi anonimi, visto che un guasto all'impianto luci (già evidente in alcune sale della rassegna principale) ne ha impedito l'accesso. Se non altro ci hanno restituito parte del biglietto.
8 erano le opere attribuite a Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, risalenti prevalentemente al periodo siciliano. In pratica il Caravaggio degli ultimi anni di vita. Due flash inevitabili: una memorabile Adorazione dei pastori, con bue e asino che appaiono come d'incanto dalla penombra dietro le figure umane illuminate; il braccio teso di Cristo nella Resurrezione di Lazzaro, quasi una balaustra per contenere i personaggi in secondo piano, tra i quali spicca un autoritratto del genio.
7 erano in realtà le operedel maestro presenti, perché della Sepoltura di Santa Lucia c'era solo una foto, essendo il dipinto ancora in restauro. C'erano comunque almeno un centinaio di altre opere di autori caravaggeschi, benché in certi casi mi sia parso di vedere dipinti che con il Merisi e il suo stile non avevano nulla a che fare. Prof in pura estasi di fronte a Gerrit Van Honthoorst e ai pittori che precedono Rembrandt nell'Olanda non ancora potenza mondiale. Troppi artisti però sembravano messi lì solo per giustificare il prezzo del biglietto, ma senza una vera attinenza al tema.
Neanche uno. Che mai vorrà dire? Semplice, neppure un guardaroba per i cappotti e un divanetto nelle sale più ampie per riposare le lasse membra. In compenso c'era un bookshop fornito come un'edicola di paese e forse c'era anche la toilette.
Eppure vi assicuro che ne è valsa la pena, foss'anche solo per i Caravaggio esposti!
Musica maestro: Tina Turner, The Best*.
*il brano non c'entra un cazzo con il post, ma vuole ricordare il più grande bipede calciante di tutti i tempi. Si chiamava George Best (1946-2005) e nessun altro sarà grande come lui sui campi da gioco. Il Prof si è commosso quando venerdì 25 ha letto della sua scomparsa, perché lo ha sempre considerato un mito. Spero vi siate commossi un po' anche voi...
Bel titolo del cazzo, vero? Si potrebbe pensare che quest'assurdo uomo scrivente stia realmente dando i numeri. Ce lo siamo giocati? Si è perso in una marea di cifre senza senso? Ha preso una seria botta alla cabeza? Nulla di tutto questo. Il Prof è (purtroppo per l'umanità) vivo e vegeto.
Il titolo enigmatico si riferisce alla mostra su Caravaggio e i caravaggeschi europei, visitata dal Vostro sabato scorso a Milano, in quel di Palazzo Reale. Ad accompagnarlo due colleghi: Daniela e Gabriele, ai quali lo scrivente ha fatto superbamente da guida per i primi dieci minuti. Poi non sapeva più che cazzo dire... Ma eccovi di seguito le cause che hanno portato a tale titolo.
12 € necessari per entrare alla mostra, che comprendeva anche una rassegna di pittori anonimi. Peccato che non abbia capito chi cazzo fossero questi anonimi, visto che un guasto all'impianto luci (già evidente in alcune sale della rassegna principale) ne ha impedito l'accesso. Se non altro ci hanno restituito parte del biglietto.
8 erano le opere attribuite a Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, risalenti prevalentemente al periodo siciliano. In pratica il Caravaggio degli ultimi anni di vita. Due flash inevitabili: una memorabile Adorazione dei pastori, con bue e asino che appaiono come d'incanto dalla penombra dietro le figure umane illuminate; il braccio teso di Cristo nella Resurrezione di Lazzaro, quasi una balaustra per contenere i personaggi in secondo piano, tra i quali spicca un autoritratto del genio.
7 erano in realtà le operedel maestro presenti, perché della Sepoltura di Santa Lucia c'era solo una foto, essendo il dipinto ancora in restauro. C'erano comunque almeno un centinaio di altre opere di autori caravaggeschi, benché in certi casi mi sia parso di vedere dipinti che con il Merisi e il suo stile non avevano nulla a che fare. Prof in pura estasi di fronte a Gerrit Van Honthoorst e ai pittori che precedono Rembrandt nell'Olanda non ancora potenza mondiale. Troppi artisti però sembravano messi lì solo per giustificare il prezzo del biglietto, ma senza una vera attinenza al tema.
Neanche uno. Che mai vorrà dire? Semplice, neppure un guardaroba per i cappotti e un divanetto nelle sale più ampie per riposare le lasse membra. In compenso c'era un bookshop fornito come un'edicola di paese e forse c'era anche la toilette.
Eppure vi assicuro che ne è valsa la pena, foss'anche solo per i Caravaggio esposti!
Musica maestro: Tina Turner, The Best*.
*il brano non c'entra un cazzo con il post, ma vuole ricordare il più grande bipede calciante di tutti i tempi. Si chiamava George Best (1946-2005) e nessun altro sarà grande come lui sui campi da gioco. Il Prof si è commosso quando venerdì 25 ha letto della sua scomparsa, perché lo ha sempre considerato un mito. Spero vi siate commossi un po' anche voi...