Tuesday, November 01, 2005

COZZE, CIALDE, BIRRA E BRUEGHEL

Bastano quattro parole a sintetizzare il viaggio a Bruxelles. Perché spesso quattro parole dicono tutto ciò che un intero saggio non riuscirebbe a dire. Perché quelle quattro parole sono l'essenza del mio ponte di fine ottobre nella capitale belga. Perché delle cozze indimenticabili come quelle di Chez Leon me le sognerò per tanto tempo. Perché quelle dolcissime cialde erano un peccato di gola al quale certo non mi opponevo. Perché una buona birra ti fa dimenticare la vita di merda che ti tocca trascorrere. Perché ho aspettato quindici anni per tornare a vedermi da vicino La caduta di Icaro di Pieter Brueghel I, immortalata persino da una poesia di Auden, una poesia studiata al liceo e che nel 1990 mi portò a Bruxelles solo per vedermi quel quadro, a testimonianza di una mente lucidamente malata fin dai primordi.

Come sempre le mie vacanze, brevi o lunghe che siano, procedono esclusivamente per lampi. Nessun ricordo organico, ma una serie di frammenti in cui si incastonano attimi più o meno belli.

Così ecco la ragazza musulmana dai bellissimi lineamenti seduta vicino a me sul tram. Un velo marrone le ricopriva la testa. Un velo firmato Calvin Klein, a voler indicare un gradevole miscuglio tra secolo e tradizione.

Così ecco le quattro ore passate nel Museo di Belle Arti e in quello di Arte Moderna (biglietto unico), con il godimento estetico di trovarmi di fronte in poco tempo le versioni delle Tentazioni di Sant'Antonio a firma di Bosch e Dalì. E che dire del novecentesco Pannello di cozze di Broodthaers? E le atmosfere di Magritte e Delvaux? E quello strano gusto misto di macabro e folle che unisce i pittori fiamminghi dal Quattrocento al Novecento, con la visionaria Caduta degli angeli ribelli dell'onnipresente Brueghel I? O l'iperrealistica anziana ritratta nella Morte di Jan Lievens? O il "mio" Rembrandt?

Così ecco che gli italici turisti si devono sempre distinguere, come quel signore testa di cazzo, con auto targata MI, che ha suonato dietro a due signore che passavano sulle strisce pedonali. E' l'unica volta che ho sentito un clacson in quattro giorni...

Così ecco il parlamento belga e i palazzi reali che non hanno neppure una pattuglia di polizia che li controlli. Niente auto blu, niente stronzi arroganti delle scorte, niente parlamentari che mostrano il medio agli studenti. Che differenza con questa merda di Italia in cui ci tocca vivere.

Musica maestro: AC/DC, Bedlam in Belgium

8 Comments:

Blogger Volpino Gänsfleisch zur Laden zum Gutenberg said...

Belgio... sto arrivando... ;-)

P.S. : davvero... mancano due mesi...

6:07 AM  
Blogger Unknown said...

Bello!! Io ci andrei anche solo per il cioccolato!! Beh, l'italiano medio si riconosce ovunque.. che vergogna..

Liz

11:40 AM  
Anonymous Anonymous said...

Il tuo racconto condensa splendidamente la tua permanenza breve in Belgio...Io non ci sono mai stata ma desidererei tanto visitarlo.
Sai che il tuo atteggiamento verso i quadri e le opere d'arte è molto simile al mio? mi ci sono ritrovata pari-pari. :-)

Un abbraccio.
xx1120

10:53 PM  
Anonymous Anonymous said...

splendido , Massimo, il tuo post e il tuo viaggio.... non ho mai visto il Belgio ma ci farò un pensierino ... gli italiani cafoni invece sono ovunque ahimé... quanto ai politici che fanno i gestacci agli srudenti, beh ... io non li ho votati 5 anni fa ... e quindi vivo serena e senza rimorsi ... non ho sbagliato allora e adesso posso criticarli tranquillamente come prima, più di prima !!!!
1 kiss see you , tomorrow !!!!!

1:26 PM  
Anonymous Anonymous said...

standiam un velo pietoso per qullo che riguarda l'italiano medio in vacanza...
per il resto...il post è stupendo ma preferisco abbandonarmi a racconti più dettagliati a voce...:-)

See ya soon

concittadina volante

3:14 PM  
Anonymous Anonymous said...

sarà...ma io preferisco la mia Italia, con tutti i suoi drammi e le sue contraddizioni è pur sempre il paese del sole!soo gli italiani quelli da cambiare...
ciauzzzzzzzz, bentornato Alcesti

1:00 AM  
Anonymous Anonymous said...

Già, che differenza rispetto all'Italia... Eppure, chissà come mai, nonostante tutto non credo riuscirei ad amare Bruxelles più di Roma o il Belgio più dell'Italia. (Ma un giro da quelle parti ormai ho vogia di farmelo, fosse solo per ammirare anch'io quei bellissimi quadri di cui parli - la passione per i fiamminghi ci accomuna.)
Ripeto: nonostante tutto...

5:34 AM  
Anonymous Anonymous said...

Quanto vorrei "fuggire" da questo paese per un paio di giorni come hai fatto tu.
Il viaggio mi sembra sia stato veramente piacevole da come l'hai raccontato e sono contenta per te!
A prestissimo!

2:05 AM  

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