Thursday, September 29, 2005

UN ALTRO PRIMO POST

Succede che nella tua vita, improvvisamente, decidi di cambiare qualcosa. Poco, in realtà. Ma ti basta per star bene, per prendere un nuovo blog come l'ennesima nuova avventura. Il tuo sesto blog. Gli inizi su Clarence, abbandonato a causa di un editor che ti faceva penare. Il proseguimento su Iobloggo, con un cambio di url e un'improvvisa cancellazione di ogni traccia quando ti sei reso conto di essere su una piattaforma dominata da seguaci di k, nn, xké e di altri aberranti codici linguistici mutuati dai cellulari, senza contare la proliferazione di blog culturalmente inesistenti. Nel frattempo la breve esperienza sul Cannocchiale, che però ti sembrava così piattamente amorfo. Quindi la decisione di andare su Splinder, con un blog che ancora vive e dove spesso riesci a esprimere il meglio di te stesso, specie se sei incazzato con il mondo intero.

In fondo la tua è un'esistenza nel segno dell'instabilità, della precarietà e dell'incertezza. Il blog è solo un elemento di questa tua condizione e i rari momenti di serenità non sono altro che un pausa tra una fase di incertezza e un'altra. Il lavoro e i sentimenti sono spesso frutto, non fiore, di tali situazioni. Eppure la tua vita tutto sommato ti piace così: una nebbia che di tanto in tanto si dirada, lasciando spazio a qualche spiraglio di luce solare.

Come quando Nick Cave inonda le note dell'abitacolo di un'auto a noleggio mentre percorri l'autostrada da Saragozza ai Paesi Baschi.

Come quando leggi Q dei Luther Blissett e ti pare di combattere a Frankenhausen con i contadini tedeschi o di truffare i Fugger ad Anversa.

Come quando alla ragazza che ami passi la lingua proprio lì e ammiri il suo corpo muoversi sinuosamente eccitato.

Come quando vedi la tua squadra del cuore che, in mezzo ad anni di sofferenze e delusioni, ti regala un effimero successo contro un'odiata avversaria.

Come quando vai a trovare la tua ex classe e vedi uno degli alunni con le lacrime agli occhi per la felicità di averti ritrovato.

Come quando senti una conferenza di Storia dell'Arte e rimani estasiato dalla lectio magistralis del relatore.

Come quando ti perdi per il MACBA di Barcellona o il Beaubourg parigino e scopri che saresti in grado di rimanerci per giorni senza mai uscirne.

Come quando fuori piove...

Musica maestro: Tracy Chapman Baby Can I Hold You