Wednesday, March 15, 2006

WEIMAR, ITALIA.

Conoscete il signor Giovanni Pinnenberg? E la signora Emma Mörschel (nota anche come "Ciuffetto")? Non li conoscete? Male. Imparate a conoscerli attraverso il romanzo di Hans Fallada, E adesso, pover'uomo?, pubblicato nel 1932 e diventato uno dei capolavori della letteratura tedesca tra le due guerre.

La vicenda è semplice: Giovanni, impiegato celibe e viveur, combina il fattaccio con Emma, figlia-serva di una famiglia operaia caratterizzata da una madre volgarissima, un padre-padrone e un fratello ancor più arrogante dei genitori. Giovanni ed Emma si sposano in civile e devono fare i conti con una realtà quotidiana fatta di lavori sempre incerti e mal retribuiti, di ricatti morali da parte del padronato, di pseudotruffatori, di arricchiti e di gente che si arrangia alla meglio. Sullo sfondo di questa variopinta folla si muove una Germania appena uscita dalla crisi del 1929 e in cui il nazionalsocialismo sta prendendo piede in maniera preoccupante.

Fallada però preferisce insistere sul dramma umano della coppia di protagonisti e lo fa con uno stile fatto di periodi brevi, molto umorismo e una narrazione velocemente ritmata e molto vicina a scrittori come Döblin, mentre riserva solo brevi accenni alla situazione storico-politica del tempo, limitandosi a far comparire i termini "comunista" e "hitleriano" solo nelle discussioni tra compagni di lavoro.

Eppure, leggendo questo romanzo, la repubblichetta di Weimar e le vite stesse dei protagonisti, in cui gioventù e precariato sono tutt'uno, somigliano tanto all'Italia attuale. Pensate alle analogie: il carovita, anche per gli alloggi; la riconversione del marco, che tanto ricorda quella dalla lira all'euro per le implicazioni economiche; i loschi figuri, stile "furbetti del quartierino"; la coppia di giovani sposi che non ha alcuna prospettiva.

Troppe (e spaventose) coincidenze...

Musica maestro: Modena City Ramblers, Quarant'anni.

3 Comments:

Blogger Volpino Gänsfleisch zur Laden zum Gutenberg said...

La repubblica di Weimar nasce fragile ma con nobili intenti... la repubblica Italiana era forte... oggi ha una costituzione più debole... ha delle leggi bislacche e facilmente aggirabili... oggi la repubblica Italiana é un Paese debole... che fine farà é difficile a dirsi... tutto dipende dall'entità dei prossimi brogli elettorali!

9:54 AM  
Anonymous Anonymous said...

Leggendo il tuo post stavo pensando la stessa cosa che dici nel finale...tante troppe coincidenze...ma tant'è che siamo sotto le grinfie di una dittatura -diversa da quella tedesca-.

E spero ancora per poco.
Baci
xx1120

9:57 AM  
Anonymous Anonymous said...

volevo commentare il tuo bellissimo post ma i tuoi commenti precedenti sono il riassunto perfetto del mio pensiero...speriamo solo che il 9 aprile ci sai finalmente la liberazione anche se , se vincerà la liberazione da questa dittatura sempre meno strisciante, non sarà x nulla facile rimediare a questo facelo attuale creato da 5 anni di caos più totale
ciao 1 kiss e spero di vedeti a scuola ....

12:36 PM  

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