Monday, May 22, 2006

E ALLA FINE FU SCOPERTA L'ACQUA CALDA...

Siamo sinceri e non facciamoci alcuna illusione: finirà tutto nel nulla e nessuno verrà punito. Non sarà come lo scandalo delle scommesse del 1980, che almeno portò a punizioni esemplari per società e giocatori. Sarà semmai come Tangentopoli: un'inchiesta che parte da poco, si allarga a macchia d'olio, coinvolge miriadi di persone e poi si sgonfia inesorabilmente, perché i pochi onesti rimasti non possono nulla contro l'esercito di banditi in circolazione.

Naturalmente sto parlando di quanto accade in questi giorni al mondo del calcio. Come nel 1992 per Tangentopoli, tutti sapevano. La tracotanza dell'uomo più mafioso d'Italia, Luciano Moggi, e dei suoi due amichetti, Roberto Bettega e Antonio Giraudo, era evidente da tempo: misteriose visite agli arbitri nell'intervallo di gare che la Juventus stava perdendo, battute arroganti, comportamenti tipici della malavita organizzata, pressioni sui media e sulla classe arbitrale in maniera indecente e troppa sicurezza ostentata, da veri intoccabili. In più c'era l'accordo con Adriano Galliani, il quarto elemento della cupola mafiosa che gestiva (e ancora gestisce, purtroppo), il calcio italiano. Obiettivo: massacrare il calcio italiano, spartendosi tutto il possibile tra Juventus e Milan, fingendo una rivalità che in realtà non esisteva dal 1995, anno in cui le due società stipularono un vero e proprio accordo per mangiarsi il pallone nostrano. E gli altri? Qualche briciola: gli scudetti alle romane nell'anno a cavallo del Giubileo (ma guarda, che caso!) e la Coppa Italia un po' a tutti, giusto per essere democratici.

La cosa che più indigna è l'atteggiamento dei media. Quei giornalisti che incensavano Moggi and friends con interviste di rara ruffianeria ora sembrano ribellarsi e mettono le mani avanti, affermando la loro indipendenza. Ma come? Failla, Varriale, Tosatti, Padovan, Damascelli, Biscardi, Jacobelli e tutta quella combriccola di leccaculo che ammorbano tv pubbliche e private adesso hanno dimenticato? Non ci dicano che prima erano all'oscuro di tutto? Bastava informarsi un po' in rete e avrebbero trovato parecchio materiale sulla gentaglia che dominava il calcio in Italia e sulla inquietante presenza della GEA. Ad esempio quest'articolo dal sito disinformazione.it, che risale perlomeno a un paio di anni fa, o questo bel libro pubblicato da Editori Riuniti e uscito nell'estate 2004. Senza contare tutto il materiale reperibile anche negli anni precedenti.

Si parla di Juventus e altre "grandi" in serie B, se non addirittura in C1. Temo invece che l'anno prossimo le squadre implicate saranno ancora al loro posto, con gli scudetti ottenuti illecitamente e con i giornalisti più su elencati di nuovo a fare la proditoria parte dei valletti, pronti a rimettersi in ginocchio di fronte ai potenti e a dimenticare le schifezze di questi giorni. Per non parlare di quei politici che invocano fermezza, onestà e chiarezza, quando sanno benissimo che calcio e politica da troppo tempo vanno a braccetto, ben prima dell'avvento di Silvio Berlusconi: quale politico torinese, per giunta nell'imminenza delle comunali sotto la Mole, avrà davvero il coraggio di dire che i bianconeri devono essere puniti con la retrocessione?

Pensare che fino a qualche anno fa ero realmente un appassionato del gioco del calcio. Ho praticamente visto tutte le finali di Coppa Campioni (quando ancora ci andavano solo le vincenti dei campionati nazionali!) dagli inizi degli anni Ottanta e tutti i Mondiali dal 1982 a oggi, affascinato dalla magia degli inni nazionali e dal rispetto che ogni calciatore dovrebbe avere per la maglia della propria nazionale. Ho visto la magica finale del Bernabeu, quando Rossi, Tardelli e Altobelli infilarono tre gol alla Germania Ovest in quell'ormai lontano 11 luglio 1982. Ho sofferto per la "mia" Inter e le sue mitologiche cadute in campionato e nelle coppe. Ho letto per anni il "Guerin Sportivo" (chissà se ancora ci sarà nelle edicole?) e ho comprato non poche edizioni del mitico almanacco della Panini. Ho persino partecipato a sfilate con clacson in occasione delle rare vittorie interiste di prestigio negli ultimi vent'anni.

Ora non ci credo più, perché da tempo il calcio ce l'hanno ucciso con un delitto premeditato. Lasciatemi tuttavia solo sognare una cosa: vedere davvero Juventus e Milan retrocesse...

E comunque, se davvero qualcuno tenesse le palle dove devono stare, gente come Lippi e Buffon in Germania non ci dovrebbe andare!

Musica maestro: 883, Hanno ucciso l'Uomo Ragno

3 Comments:

Anonymous Anonymous said...

eh, sì , Massimo hai proprio ragione, su tutto quanto ...l'ho scritto anch'io, in un commento ad un post di un blogger della Stampa, che questa faccenda di cui conosciamo solo la punta dell'iceberg, è tale e quale a Tangentopoli: usciranno dalla porta x rientrare subito dalla finestra!!!
e lo sapevano tutti quanti , naturalmente xchè ormai il calcio è un sistema mafioso...
ciao 1 abbraccio erica

12:42 PM  
Blogger Alessandra Elle said...

che schifo, mass, tutto quanto. ogni volta che accendo la tv mi viene voglia di scaraventarla fuori dalla finestra...

6:21 AM  
Blogger Alessandra Elle said...

quello che scrivi tu non potrebbe mai deludermi. MAI. tvb.

10:31 AM  

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