Monday, October 03, 2005

UNA COSCIENZA IN COMUNE

L'avevo attaccato inutilmente per quattro volte. Un castello inespugnabile, fatto di pagine e parole che faticavo a digerire. Il record era a pagina 143 dell'edizione Oscar Mondadori (al secondo tentativo). Mi arenavo su un libro dal quale poi, al quinto tentativo, mi sono scoperto attratto fortemente.

Zeno Cosini e le sue seghe mentali, le sue indecisioni, i suoi vagheggiamenti: tante caratteristiche che ho riscontrato in me. A cominciare da quella lotta contro il fumo, emblema di tutte le ultime volte che segnano ognuno di noi. Quante volte avremo detto: "Questa è l'ultima", riferendosi a qualsiasi cosa, che si trattasse di una partita a carte, di una bevuta o di una sigaretta? Giusto per rimanere nell'ambito dei vizi. Io però non ho mai lottato con l'ultima sigaretta, perché non sono mai stato un fumatore. Preferivo farmi una canna, decisamente più divertente e socializzante. Peccato che poi gli amici, una volta imborghesiti da fidanzate (in seguito mogli) troppo opprimenti, abbiano tutti smesso di praticare la nobile arte dell'imbolsimento mentale da erba. Per carità, potrei continuare da solo, ma c'è un doppio problema: innanzitutto non sono mai stato un gran rollatore e poi in solitaria non è il massimo della vita. Diciamocelo: tra una canna da solo e una in compagnia passa la stessa differenza che c'è tra una sega e una scopata.

Comunque bando alle divagazioni. Zeno Cosini è in quasi tutto un mio alter ego, con quell'alternarsi di involontaria comicità e deprimente mestizia, senza contare la capacità di amare sempre la donna, che, per un motivo o per l'altro, risulta sbagliata. Infine per quella visione sostanzialmente pessimistica dell'uomo. La profezia (o speranza?) finale è molto simile a quella che auspico io per il derelitto genere umano, benché chi scrive abbia la netta preferenza per una definitiva scomparsa dell'umanità (a proposito: cercasi meteorite disposto a colpire questo cazzo di pianeta..).

Grazie, Italo Svevo, per avermi fatto conoscere un simile personaggio letterario, vero stereotipo dell'uomo occidentale dal Novecento a oggi.

Scusami, Italo Svevo, per non aver apprezzato prima questo tuo romanzo, che è davvero un capolavoro come dicono.

Scuami inoltre, Italo Svevo, se io però continuo a ritenere letterariamente più riuscito l'insulso Emilio Brentani di Senilità...

Musica maestro: Blink 182 All of This

5 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Zeno Cosini sono io disse Italo Svevo, in realtà è un pochino ognuno di noi.E se èpensi poi all'alibi dell'ultima sigaretta con l'ultimo desiderio il gioco è completamente riuscito.In bocca al lupo per questo nuovo blog, perdonami se non ho lasciato tracce prima ma come ben sai l'esame di storia dell'arte mi succhia tutte le energie!^_*

1:13 AM  
Anonymous Anonymous said...

se arrivasse un meteorite , come vorresti tu, poi non potresti più essere beato tra le donne, a scuola !!!!.....
ci hai pensato , uomo pessimista ad oltranza ?

12:24 PM  
Anonymous Anonymous said...

Ciao Massimo, eccomi qui, a leggerti.
Che emozione, ogni volta!
Anche io ho amato Zeno Corsini, l'ho letto a 18 anni e mi sono identificata in lui. In quel periodo mi sentivo insulsa e senza senso, come se la vita mi passasse vicino, senza colpirmi. Mi sono specchiata in lui, nella sua inquietudine e anche nel suo pessimismo.
Ora magari potrei rileggerlo. E' passato molto tempo e io sono cambiata.
Un abbraccio mattutino, Elisheba

12:18 AM  
Anonymous Anonymous said...

Primo commento... ;-)
Io l'ho letto a 17 anni e mi piacque moltissimo già allora...

6:04 AM  
Anonymous Anonymous said...

Io l'ho letto questa estate e l'ho apprezzato molto ad eccezione del capitolo in cui Zeno si fidanza, lo ritengo molto asfissiante forse perché il discorso è molto più lungo del tempo narrato.
Grazie di avermi permesso di leggerti ancora e anche per i complimenti che non mi merito affatto!

9:54 AM  

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